Alcune riflessioni sulla meditazione


La meditazione è utile perchè permette all'anima di compiere cambiamenti nella personalità. Chi medita ovviamente è la personalità, l'ego, quando percepisce di essere la parte mortale dell'anima. Fino a quando crede di essere l'unica cosa dell'essere umano e che magari si reincarnerrà, non potrà mai avere un reale contatto ne con l'anima ne con Dio, quindi la sua attività mentale non oltrepasserà il velo rimanendo solo un training mentale.

Nel momento in cui la personalità si rende conto di essere una particola in seno a un Organismo più ampio (l'Anima) intuisce che ciò che sperimenta in questo frammento della sua esistenza sulla terra in un determinato momento storico è insignificante rispetto alla sua Reale identità.

Per meditare bene occorre che la mente riduca il più possibile la sua attività e il suo rumore. Questo è facilitato dall'abbassamento delle onde cerebrali. Poi occorre percepire quella Parte di se che va oltre il mentale. Occorre sentirsi come morti al mondo. Sforzarsi di sentirrsi aldilà di cio che si è come personalità. E questo è possibile solo immaginando di essere morti. Solo cosi l'Anima che è non manifesta si manifesta e la personalità che è manifesta comincia a non manifestarsi semprre più. E' chiaro che questo spaventa molto la mente perchè fa percepire il nulla o l'annientamento, ed è la stessa paura della morte, ma in realtà ciò che sta oltre è la vera Natura, l'Amore, Ciò che Siamo in Realtà che è nascosto dalla mente.

Quando meditiamo permettiamo all'Anima di fare cambiamenti nella nostra personalità difettosa, cambiamenti significativi e profondi. Se non ci affidiamo a Dio e all'Anima quello che la personalità può fare per se stessa è solo impiantare suggestioni e auto suggestioni che tentano di sostituire e soppiantare le vecchie e inutili suggestioni. Però se ci affidiamo solo alla nostra personalità, creando e impiantando potenti suggestioni, è come un chirurgo che vuole farsi da solo una operazione per riparare il suo fegato. E' una impresa quasi impossibile, occorre che un collega lo faccia per lui. Nel caso della meditazione Theta prayer ci affidiamo al collega migliore, ad un primario: la nostra Anima.

Per arrivare a questo occorre praticare la meditazione con costanza. Agli inizi, quando si ottengono i primi risultati significativi, si riceve l'entusiasmo e l'incoraggiamento a proseguire, fino a quando la pratica meditativa diventa un bisogno di cui non si può fare a meno, tanto è il benessere che da in ogni campo.

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